All’inizio del 2013 il Comitato di quartiere Cava e la Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice decidono di opporsi con una petizione alla’ipotesi di apertura di una sala vlt al quartiere Cava.
Le Associazioni di quartiere e di Forlì che aderiscono all’iniziativa sono molte e caratterizzano la petizione anti slot del quartiere Cava: è una petizione che non si limita al nostro quartiere ma prevede una visuale ampia che comprende tutta la città.
Vengono raccolte circa 2500 firme che vengono inviate all’Amministrazione comunale in aprile 2013 con una lettera ben circostanziata.
“I sottoscritti cittadini residenti a Forlì, in previsione di eventuale prossima apertura di una sala vlt/videolottery, una struttura di grandi dimensioni dedicata al gioco d’azzardo (e massaggi?)a Forlì in Via Cava e/o nel quartiere Cava
chiedono
al Sig. Sindaco, a tutta l’Amministrazione Comunale, ai Sigg.ri Assessori e Consiglieri Comunali di impegnarsi nell’amministrazione della cosa pubblica affinché tutta la nostra città non venga a trovarsi nella situazione in cui si trovano già molte cittadine italiane, le cui famiglie in gran parte sono state rovinate dalla presenza di questi esercizi; di tutelare i minori e i soggetti deboli, convinti come siamo che il gioco d’azzardo di massa forse trasferisce ricchezza, ma non ne produce, produce invece disvalori e dipendenze e una vera e propria dis-economia.
Per la sua stessa posizione decentrata, distante e isolata dal resto della città, un simile esercizio farebbe del quartiere un ghetto; l’ampiezza limitata del quartiere fa sì che qualsiasi esercizio di tale fatta si trovi “in prossimità” (decreto Balduzzi) della scuola primaria Livio Tempesta, della parrocchia Santa Maria Ausiliatrice, della costruenda palazzina Acer dedicata alle disabilità (214 m circa dalla chiesa e 265, 5 metri dalla scuola – distanze Google), oltre al fatto che questo locale verrebbe di fatto inserito in una zona di civili abitazioni i cui abitanti vedrebbero messo in pericolo il diritto all’ordine pubblico e alla quiete.
Si rammenta inoltre che questi esercizi per il loro stesso oggetto di affari, portano nelle loro vicinanze microcriminalità, spaccio, e chi presta denaro a tassi usurari.
E chiedono
· Predisposizione di variante al piano regolatore, nella piena autonomia delle prerogative del Sig. Sindaco, sulla falsariga dell’attività posta in essere a Reggio Emilia dove, attraverso una variante al piano regolatore (approvata in via definitiva il 25 marzo 2013) è stato di fatto impedito alle videolottery di aprire nelle zone residenziali; l’introduzione di norme restrittive per l’insediamento di sale gioco, sale vlt, sale slot, bingo e scommesse fa sì che questo potrà essere concesso solo in quelle zone classificate come ambiti specializzati per attività produttive;
· Predisposizione regolamento comunale che, sulla falsariga dei Regolamenti emanati in varii Comuni italiani, organizzi l’apertura di questi esercizi anche e soprattutto a tutela dei cittadini dai pericoli delle ludopatie (per esempio il Comune di Lecco già nel 2011 disciplina una distanza minima di questi locali da scuole, luoghi di culto ecc in 300 metri e il Comune di Oggiono (LC) all’art. 5 del Regolamento comunale “requisiti morali” necessari per il titolare è particolarmente specifico nelle richieste; il Comune di Poggibonsi sottolinea la preoccupazione per quanto riguarda la tutela dell’ordine pubblico e della quiete pubblica e nega la licenza se il locale si trova in struttura di civile abitazione;
· Di promuovere iniziative pubbliche per affrontare da subito forme di dipendenza con particolare attenzione alle scuole primarie e secondarie e la costituzione di una Commissione permanente che attraverso una mappatura di questi esercizi sul territorio forlivese incrociata con dati provenienti dalle FF. PP. e dall’Ausl indichi le emergenti problematiche e quindi gli ambiti di intervento.
Come già detto la posizione decentrata del quartiere Cava rispetto alla Città, amplifica le problematiche derivanti da questi locali.
Rammentiamo che la storia del nostro quartiere è storia di gravissimi problemi giovanili dovuti agli stupefacenti, mentre da tempo ci troviamo di nuovo di fronte a problematiche legate alle droghe. La casa da gioco in questione verrebbe ubicata in mezzo a civili abitazioni della nuova urbanizzazione del quartiere.
La Via Cava inoltre è già congestionata per il traffico, anche e soprattutto pesante, che transita quotidianamente. Tutto ciò non potrà far altro che danneggiare enormemente la nostra comunità.
Allegato (solo per il Sig. Sindaco): petizione/firme cittadini
Promotori:
Comitato di quartiere Cava – Forlì; Parrocchia Santa Maria Ausiliatrice – Forlì
Ass. Anziani Il Delfino – Forlì; Ass. Con…tatto – Forlì;
Ass. Gruppo di preghiera di Montepaolo; Gulliver Cooperativa Sociale ONLUS
A.S.A.P.S. Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale – Forlì;
Oratori Condivisi – Tavolo Forlì Ovest Polisportiva Cava – Forlì;
Pubblica Assistenza Città di Forlì Ass. Genitori “Idee Nuove”
Nell’agosto 2013 il Gruppo dei promotori rammenta con un comunicato stampa che qualsiasi cittadino può intervenire con osservazioni sulla delibera di modifica al Rue:
“COMUNICATO STAMPA
Il gruppo dei promotori della petizione “Cava e Forlì no slot” rammenta che entro il 02 settembre chiunque puo’ fare osservazioni sulla modifica al Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) delibera n 70 del maggio 2013, per regolamentare l’insediamento di attività ludico ricreative con problematiche di impatto sociale quali sale videolottery. Ulteriori informazioni possono essere richieste presso la Segreteria del Servizio Innovazione Imprese e Professionisti dell’Area Servizi al Territorio del Comune di Forlì
La delibera n. 70 del maggio 2013 è liberamente scaricabile dal web.
In particolare vogliamo sottolineare la necessità di intervenire per quanto possibile sulle strutture dei locali videolottery impedendo l’”oscuramento” delle vetrine che, come è stato rilevato in un recente incontro sul tema nella nostra città, è prodromico al gioco d’azzardo. Chi, per esempio, ha visitato Las Vegas, sa bene che nelle enormi sale gioco di quella città non esistono finestre, nè orologi, al fine di far perdere all’avventore il senso del tempo e della realtà.
Si ritiene anche importante intervenire sugli orari di apertura di tali esercizi.
Il gruppo dei promotori della petizione “Cava e Forlì no slot” nel ringraziare i quasi 2000 firmatari e tutti coloro che hanno profuso il loro impegno nella raccolta delle firme, mantiene alta la guardia su questo tipo di esercizi a tutela delle nostre comunità e dei nostri giovani.
A seguito della Delibera dell’Amministrazione sulle sale slot, del maggio 2013 il Gruppo dei promotori invia delle osservazioni entro i tempi stabiliti affinché siano recepite nella versione definitiva della delibera.
“Osservazioni sulla modifica al Regolamento Urbanistico Edilizio, delibera n. 70 del 28 maggio 2013.
il giocatore che entra in una sala vlt come le conosciamo, cioè con i vetri oscurati e/o ricoperti da vetrofanie, subisce un annebbiamento delle proprie facoltà, perde la cognizione del tempo. Tale situazione aumenta in maniera esponenziale il rischio di sviluppare atteggiamenti compulsivi nei confronti del gioco, fino alla possibile insorgenza della patologia con costi altissimi per le famiglie e per il territorio. Noi crediamo che per avere maggiore controllo delle sale sia necessario che tali esercizi abbiano vetrine trasparenti e senza vetrofanie, come accade per tutte le altre attività ivi compresi le sale massaggi e i centri benessere, e chiediamo che l’oscuramento delle vetrine venga eliminato per regolamento comunale. È sottinteso che l’attività di vigilanza e controllo dovrà essere capillare. Va da sé che le attività già esistenti dovranno adeguarsi alle modifiche suddette;
si ritiene anche importante intervenire sugli orari di apertura di tali esercizi, curando in particolare modo la tutela di giovani e minori, se necessario frazionando gli orari stessi, cercando cioè di evitare l’apertura ad orario continuato;
predisporre periodici controlli sia sull’attività che sull’ambiente circostante l’esercizio al fine di evitare problemi di legalità;
estendere questa modifica a tutte quelle attività che possono avere forte impatto sociale o conseguenze sull’ordine pubblico, come ad esempio le sale massaggi e i centri benessere. Privacy e tutela della legalità e dell’ordine pubblico devono andare di pari passo. Queste attività per le potenziali conseguenze negative che generano non possono né devono essere trattate alla stregua di qualsiasi altra attività commerciale. Come cittadini abbiamo il diritto/dovere di tutelare le nostre comunità.
Prevedere eventualmente un numero massimo di slot in base ai mq degli esercizi;
E’ da sottolineare che la relazione 2013 del Dipartimento per le politiche antidroga ha evidenziato la stretta dipendenza fra gioco d’azzardo e uso di stupefacenti:
“Spicca tra i tanti aspetti messi in luce dalla relazione la correlazione fra gioco d’azzardo e uso di sostanze stupefacenti, sia tra i giovani (15/19 anni) sia in generale nella fascia di popolazione oggetto dello studio. Secondo i dati del dipartimento il 35,2% degli studenti che gioca ogni giorno o quasi, fa anche uso di sostanze stupefacenti”.
E’ perciò necessario mantenere alta l’attenzione su tali attività.”
Nel frattempo nessuna risposta, neppure a cenno di ricevuta, si riceve dall’Amministrazione.
Infine nel dicembre 2013 la stampa locale comunica che dalla modifica al regolamento sulle attività correlate al gioco d’azzardo, viene fuori che le zone della città individuate per queste attività sono fra le altre proprio il quartiere Cava. E’ ben peggio che una presa in giro.
Sul sito del Comune appare una smentita da parte dell’Assessore preposto:
http://www.informaforli.it/2013/comune-di-forli-precisazione-in-merito-allinsediamento-di-nuove-sale-giochi/
COMUNE DI FORLI’: PRECISAZIONE IN MERITO ALL’INSEDIAMENTO DI NUOVE SALE GIOCHI Escluse nuove aperture al Quartiere Cava
La stampa locale del 4 dicembre dà ampio risalto alla definitiva approvazione, da parte del Consiglio Comunale, della variante al Regolamento Urbanistico ed Edilizio che disciplina l’insediamento di nuove sale giochi. L’insediamento sarà possibile, unicamente, nell’ambito di aree a destinazione terziaria e previo cambio d’uso, sempreché collocate esternamente all’anello tangenziale.
E’ evidentemente frutto di un involontario fraintendimento che, di queste, ben sei siano state indicate alla Cava, località che è invece del tutto esclusa dalla possibilità di nuovi insediamenti, proprio perché totalmente ricompresa all’interno, e non all’esterno, dell’anello tangenziale.
Non paghi della smentita il gruppo dei promotori della petizione ha inviato all’Assessore e all’attuale sindaco una richiesta di chiarimenti:
“il gruppo Cava e Forlì no – slot, vista la stampa locale del 4 dicembre u.s., dove si legge che a seguito di approvazione del Regolamento Comunale sulle sale slot, si individua proprio nel quartiere Cava, fra gli altri, una delle possibili zone per l’insediamento di sale vlt, e senza aver ricevuto alcuna comunicazione dall’Amministrazione Comunale, né sulla petizione presentata, né sulle osservazioni inviate nell’agosto scorso, neppure di avvenuta ricezione delle stesse, alla luce inoltre della nuova probabile apertura di una sala vlt ai Romiti, chiede chiarezza sull’argomento, non pago della smentita dell’Assessore sull’house organ digitale del Comune.
Anche alla luce della liberalizzazione/abolizione delle tabelle merceologiche chiediamo all’Amministrazione Comunale massima trasparenza sulle zone concesse, dal Regolamento di recente approvato, per la possibile apertura di sale vlt.
Riguardo alle osservazioni proposte nell’agosto scorso, si chiedeva l’eliminazione per Regolamento delle vetrofanie, che oscurano le vetrine (vi sono esercizi, nel settore, la cui vetrina è solo parzialmente coperta, dimostrando in tal modo buon senso e disponibilitàWinking.
Ribadiamo che la tutela della riservatezza, la giusta vigilanza verso l’interno e l’esterno dei locali e l’attenzione verso i giocatori per preservarli da patologie di dipendenza, debbono andare di pari passo. Non ci si può nascondere dietro la parola “privacy”.
La chiarezza che chiediamo è doverosa nei confronti dei moltissimi cittadini di tutta la città che hanno firmato per tutelare/tutelarsi dalle problematiche legate al gioco d’azzardo. In particolare il valore aggiunto della petizione Cava e Forlì no –slot riguarda il fatto che ha compreso sin dall’inizio tutta la nostra città, a significare che siamo comunità, e di tutte le Associazioni, riunite a suo tempo dal Comitato di quartiere Cava e dalla Parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice, che lavorano volontariamente sul territorio suffragando lo stato sociale.”
Finalmente gli Organizzatori della petizione, ricevendo una richiesta per iscritto di incontro con l’Assessore preposto, hanno ribadito la necessità di fare massima chiarezza scritta prima dell’incontro per altro graditissimo, e si sono detti disponibili ad incontrare l’Assessore per chiarimenti e approfondimenti.
In particolare si chiede:
“con massima chiarezza l’elenco delle zone DELLA CITTA’ lasciate a possibile apertura sala giochi, più comunemente chiamate vlt.
Nessuno di noi è un tecnico, e non conosciamo il linguaggio burocratico comunale tipo “zona 123” o “zona t4” ecc.”
Si chiede inoltre il link sul sito del Comune dove recuperare la piantina cartografica delle suddette zone.
“chiediamo la cortesia di volerci descrivere con puntualità le vie da… a… delle varie zone DELLA CITTA’ lasciate per l’apertura di sale vlt.
Siamo rammaricati di dover continuare ad insistere per ottenere un cenno per iscritto chiaro e descrittivo e non missive in burocratichese.
Nelle osservazioni proposte nell’agosto u.s. avevamo suggerito di inserire nel Regolamento Comunale una norma che vietasse, ovvero limitasse le vetrofanie, come appare peraltro in alcuni locali vlt che hanno la vetrina oscurata solo parzialmente. Purtroppo anche su questo non abbiamo avuto alcun riscontro.”
Dopo un anno, attendiamo una chiara risposta scritta dalle Autorità prima che il loro mandato si chiuda con le elezioni della prossima primavera.